I tre porcellini, Coccole Sonore

I tre porcellini – Storie per bambini

Diventare grandi significa fare ogni giorno esperienze nuove, imparando anche dagli errori e la celebre fiaba de I tre porcellini ce lo insegna in modo molto divertente. Leggete ai vostri bambini il nostro adattamento alla storia I tre porcellini. Buon divertimento!

Al limitare del bosco,

nella grande fattoria, viveva una numerosa famiglia di porcellini. Un giorno la mamma mise al mondo altri nuovi cuccioli, e i tre fratellini più grandi decisero allora di andarsene dalla fattoria per iniziare la loro vita di porcellini adulti. Erano tre simpatici porcellini e si assomigliavano tanto fra loro che si stentava quasi a riconoscerli; ma in realtà delle differenze c’erano, e la più evidente era che il maggiore era un lavoratore instancabile ed era molto saggio, mentre i due fratellini più piccoli erano dei giocherelloni con poca voglia di lavorare. Prima di lasciarli partire, papà porcellino disse:
“Figli miei, buona fortuna. Oggi inizia la vostra vita da adulti: vivete serenamente e felici, ma state sempre bene attenti al lupo che vive nel bosco! È molto goloso e sempre a caccia di cibo.”

I tre maialini erano così contenti di andarsene per le loro strade,

che tennero in poca considerazione il suggerimento del loro papà e si incamminarono in cerca di un nuovo posto dove abitare. Giocarono tutto il giorno pensando solo a divertirsi e a mangiare: a sera giunsero in un bellissimo prato, pieno di alberi da frutto, con vicino un fiumicello che scorreva pigramente… e l’erba era così soffice e l’aria così frizzante che decisero di stabilirsi lì. La notte avrebbero dormito all’aperto e il giorno dopo avrebbero iniziato la costruzione delle loro tre case: sì, tre case!!! Avevano deciso di abitare ognuno per proprio conto per avere più spazio e più indipendenza. Il mattino dopo il sole era così caldo che mise ai fratellini una gran voglia di giocare: si rotolarono, si rincorsero e risero per molto tempo.

Ad un certo momento il porcellino più grande si fermò e disse ai fratellini:

“Forza fratelli, adesso siamo noi che dobbiamo pensare a noi stessi; i nostri genitori non sarebbero contenti se vedessero che pensiamo solo a divertirci e non ci costruiamo una casa per ripararci dai pericoli.” I due fratellini più piccoli lo guardarono sorpresi e poi cominciarono a portarlo in giro:
“Ehi, grandone! Ma che fretta c’è?”
“Guarda come è tranquillo questo posto; chi vuoi che ci disturbi qua?! Forza vieni a giocare…”
E scapparono via ridendo. Ma il primo porcellino, quello più saggio, che aveva deciso di costruire una solida casa di pietre, cominciò a raccogliere il materiale e ad alzare la struttura delle pareti. La giornata era calda e lui faticava molto, così che i due fratellini vedendolo, si dissero l’un l’altro:
“È troppo ansioso nostro fratello. E guarda che faticaccia sta facendo!!”
“Ah, ah la nostra casa sarà bella come la sua, ma ci metteremo molto meno tempo a costruirla!“
”Dai, vieni andiamo a giocare adesso.”

Dopo aver mangiato il pranzo,

il secondo porcellino decise che era giunta l’ora di mettersi al lavoro per costruire la sua casa; e cominciò a riflettere.
“Vediamo un po’… Per faticare meno di mio fratello, che cosa potrei usare? Ci sono: quel canneto in riva al fiume fa proprio al caso mio.”
Corse al canneto e cominciò a tagliare e raccogliere tutte le canne che pensava sarebbero bastate per costruire la sua nuova casetta. Cominciò ad inchiodarle e legarle insieme, ma subito il fratello più grande lo rimproverò:
”Una casa di canne?!?  Ma no‚ per niente sicura!! Se il lupo arrivasse fin qui, le canne non ti proteggeranno, non sono abbastanza solide!”
Ma il porcellino continuò il suo lavoro, incurante e finì la sua casa di canne.

Il terzo fratello,

che era il più pigro di tutti, passò tutto il pomeriggio a canzonare gli altri due e a giocare. Verso sera, cominciando a sentire un po’ freddo, corse in un campo vicino, prese un mucchio di paglia ed esclamò:
”Una casa di paglia! Questa sì che sarà la casa giusta: calda, confortevole e soprattutto… veloce da costruire!!” Ma quando il fratello più grande lo vide, ripetè anche a lui lo stesso consiglio:
”Una casa di paglia?! Ma è ancora meno sicura di una casa di canne. Basterebbe un soffio per farla crollare!”
“Uffa con questo lupo!” esclamò il fratellino. “Mica sa che siamo venuti a vivere qui. Per quale motivo dovrebbe trovarci?”

E in men che non si dica costruì la sua casetta di paglia. Arrivò la notte e trovò quindi tre nuove casette: molto diverse tra loro, ma tutte ugualmente belle; e all’interno delle casette i tre porcellini dormivano della grossa, stanchi della lunga giornata. Nel frattempo, il lupo del bosco si era accorto che i tre maialini più grandi avevano lasciato la loro vecchia casa e aveva cominciato a cercarli:
“Se sono diventati grandi abbastanza per vivere da soli… allora sono anche diventati grossi a sufficienza per essere mangiati da me!” 

Chiedendo informazioni trovò il sentiero che avevano percorso i tre fratelli, e durante la notte arrivò nei pressi del prato sul fiume; e…
”Ah, ecco le nuove costruzioni dei tre porcellini, chissà quanta fatica avranno fatto per costruirle, peccato, tutta fatica sprecata, perchè domani le casette resteranno vuote!”
E si nascose per riposare un po’. All’alba si svegliò affamato, si mise in piedi davanti alla casa di paglia e, stiracchiandosi un po’, pensò:
”Ecco, lì dentro c’è la mia colazione “protetta” da uno spesso muro di…paglia!!! Ah, ah, ah”.

Iniziò a soffiare e la casa di paglia cominciò a volare via; il porcellino, che dormiva all’interno, si ritrovò sollevato da una corrente d’aria: accortosi da dove proveniva, si svegliò di colpo e cominciò a correre più veloce che poteva per sfuggire alle grinfie di quel grosso lupo. E si sa, la paura mette le ali ai piedi, oh pardon alle zampe, e in men che non si dica il porcellino si ritrovò davanti alla porta della casa di canne di suo fratello e cominciò ad urlare:
“Apri fratello, aiuto, il lupo mi insegue. Fa presto, sbrigati!!”
La porta si aprì di colpo e subito il porcellino tremante di paura, entrò.

“Non ti preoccupare” gli disse il fratello ”la mia casa è solida e il lupo non potrà disturbarci!”
Ma il lupo, quando vide la seconda casa, si mise a ridere e con voce mielata chiamò: ”Porcellini uscite, dai: devo farvi vedere una cosa”.
”Non siamo così sciocchi” ribatterono i porcellini “sappiamo che vorresti mangiarci e noi da qui non ci muoviamo!”
“Ah, non vi muovete? E allora si muoverà la casa! Ah, ah, ah”

Il lupo si riempì di aria i polmoni e cominciò a soffiare con forza; la casa di canne, essendo più solida di quella di paglia, sembrava resistere. Ma il soffio del lupo diventava sempre più potente e la casa cominciò a tremare.
“Oh, se avessimo dato retta al nostro fratellone.”
“Lui sì che adesso dorme al sicuro nella sua casetta!!”
E mentre ragionavano così tra loro, un soffio particolarmente potente, sollevò le pareti della casa che crollò a terra con un grosso schianto.

I maialini cominciarono ad urlare,

il lupo rideva a crepapelle e non si accorse che lo spostamento d’aria aveva trasportato i due fratelli terrorizzati proprio di fronte alla casa di mattoni. ”Aiuto, aprici, per favore. Sta arrivando il lupo!”
Il porcellino saggio udì il vociare e pensò che i fratelli erano stati proprio sciocchi a non costruire una casa più solida, ma li fece entrare.
“Grazie, grazie. Avevi ragione caro fratello, siamo stati proprio dei pigroni.”
“Adesso seguiremo sempre i tuoi consigli.”

Intanto il lupo si era accorto che dopo tanto soffiare i due porcellini gli erano comunque sfuggiti e questo lo fece arrabbiare moltissimo. Corse allora alla porta e cominciò ad urlare: “Ora siete in trappola tutti e tre! Farò crollare anche questa casa e poi vi mangerò”.
Fece un respiro profondo e cominciò a soffiare con tutta la forza che aveva; ma la casa costruita con tanta attenzione dal porcellino, resisteva e più il lupo soffiava e si stancava, più si infuriava perchè la casa non cedeva. All’interno della casetta i due porcellini più piccoli cominciavano a calmarsi dopo tanto spavento ed aiutarono il loro fratellone a chiudere porte e finestre, sicuri che prima o poi il lupo si sarebbe stancato di soffiare.

Nel frattempo il lupo fra un soffio ed un altro, vedendo che la casa continuava a resistere senza neanche una crepa, cercava un altro modo per catturare i porcellini; e, guardandosi un po’ intorno, vide il camino della casetta che si stagliava contro il sole mattutino. Decise allora di calarsi da lì per catturare i porcellini chiusi in casa.
“Adesso vado a cercare un po’ d’acqua; ma tornerò presto e allora vedrete!”
E, facendo finta di allontanarsi, fece il giro della casa e si arrampicò sul tetto. Raggiunse il camino e cominciò a calarsi piano piano; era tutto buio, ma le voci dei porcellini in fondo alla cappa, lo spronarono a continuare pregustando il lauto pranzetto che lo aspettava…

Ma i porcellini, che avevano tenuto d’occhio il lupo, si erano accorti delle sue reali intenzioni, e sistemarono un grosso pentolone d’acqua bollente proprio alla fine del camino, e quando il lupo si lasciò cadere, finì dritto dritto nel pentolone e nell’acqua bollente!! ”Ahi ahi ahi ahi..”
Urlando di dolore scappò via verso il fiumiciattolo, fra le risate e lo scherno dei tre fratellini. Questi festeggiarono e ballarono per la grande gioia; appena si furono calmati, il più grande dei tre fratelli guardò gli altri due e disse loro:
“Vedrete che il lupo non si farà vedere per un bel pezzo, dopo questa lezione, ma spero proprio che questa faccenda sia servita da lezione anche a voi. Sarete dei porcellini diligenti?!”
“Sì, fratellone, sì.”
“Ti daremo sempre ascolto, promesso!!”
Esclamarono i due fratellini che avevano compreso il loro errore. Dopo quella brutta avventura vissero tutti e tre nella casetta di mattoni felici e contenti, senza più nessuna visita da parte del lupo.